Tango: Tres Esquinas

Genere: Tango
Anno: 1941
Musica: Angel D’Agostino / Alfredo Attadìa
Testo: Enrique Cadícamo

Versioni / Orchestre:

Orchestra Angel D’Agostino con voce di Angel Vargas (1941)

Note storiche: “Tres Esquinas” era un’antica stazione ferroviaria di Buenos Aires nel quartiere di Barracas (attiva tra il 1865 e il 1910, demolita nel 1955). L’antico quartiere intorno alla stazione, all’incrocio tra la calle Osvaldo Cruz e la avenida Montes de Oca (molto vicino al Rachuelo e al ponte Pueyrreydon con l’autostrada) ne assumeva il nome. Si dice che il tango “Tres Esquinas”, vent’anni prima della versione di D’Agostino/Vargas con le parole di Cadicamo, si intitolasse “pobre piba” ed era strumentale.

ascolta (e guarda!) su youtube (in questo video figurano gli stessi Angel D’Agostino (al piano) e Angel Vargas (alla voce)!:

Testo originale (letra) in spagnolo/lunfardo

Yo soy del barrio de Tres Esquinas,
viejo baluarte de un arrabal
donde florecen como glicinas
las lindas pibas de delantal.
Donde en la noche tibia y serena
su antiguo aroma vuelca el malvón
y bajo el cielo de luna llena
duermen las chatas del corralón.

Soy de ese barrio de humilde rango,
yo soy el tango sentimental.
Soy de ese barrio que toma mate
bajo la sombra que da el parral.
En sus ochavas compadrié de mozo,
tiré la daga por un loco amor,
quemé en los ojos de una maleva
la ardiente ceba de mi pasión.

Nada hay más lindo ni más compadre
que mi suburbio murmurador,
con los chimentos de las comadres
y los piropos del Picaflor.
Vieja barriada que fue estandarte
de mis arrojos de juventud…
Yo soy del barrio que vive aparte
en este siglo de Neo-Lux.

 

 

Testo tradotto in italiano

Io sono del quartiere dei Tre Angoli,
vecchio baluardo di un Arrabal*
dove fioriscono come glicini
le belle ragazzine con il grembiule.
Dove nella notte tiepida e serena
sparge il suo antico profumo il geranio
e sotto il cielo di luna piena
dormono le carrozze nei cortili

Sono di questo quartiere di umile rango,
io sono il tango sentimentale.
Sono di questo quartiere che beve mate
sotto l’ombra delle viti rampicanti
Nei suoi angoli mi atteggiavo come un ragazzaccio di borgata**,
usai il coltello per un amore pazzo,
bruciai negli occhi di una donna malvagia
il succo ardente della mia passione***

Non c’è niente di più bello né più spassoso****
della mia borgata pettegola,
con le chiacchiere delle comari
ed i complimenti del donnaiolo.
Vecchia banda di quartiere che fu simbolo
delle mie bravate di gioventù…
io sono del quartiere che vive estraniato
in questo secolo di luci al neon.

* Arrabal: quartiere povero di periferia
** “compadrié de mozo” è un’espressione in gergo locale, non direttamente traducibile in italiano. Compadrear significa atteggiarsi come un compadre o compadrito (personaggi storici/leggendari di Buenos Aires della prima epoca del tango che spesso facevano i protettori di prostitute o comunque facevano parte del mondo delinquente). Il termine mozo ha diversi significati: giovane inesperto, cameriere, facchino, ragazzo single ecc.
*** il termine “ceba” non è direttamente traducibile in italiano. Con “Cebar” si intende preparare e servire il mate, la bevanda che si beve molto in Argentina e Uruguay, preparata con yerba mate (una pianta locale) e acqua bollente. In questo testo con “ceba” potremmo intendere il liquido che si succhia tramite la “bombilla” (la cannuccia in metallo che si usa per bere il mate) pertanto ho usato la parola “succo”, ma è una mia personale interpretazione.
**** il termine “compadre” qui è usato come aggettivo per intendere divertente, spassoso e malandrino.

 

Traduzione a cura di: Manuela D’Orazio

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One Comments

  • Angiolina 6 Agosto 2017 at 9:39

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