Tango: Buen amigo – una storia commovente

Genere: Tango
Anno: 1925
Musica: Julio De Caro
Testo: Juan Carlos Marambio Catàn

Versioni/Orchestre:

  • Orchestra Scatasso, canta Juan Carlos Marambio Catàn (1925)
  • Orchestra Julio De Caro – strumentale (1930)
  • Orchestra Francisco – strumentale (1936)
  • Orchestra Julio De Caro, canta Agustin Volpe (1942)
  • Orchestra Anibal Troilo – strumentale (1946)
  • Orchestra Julio De Caro, canta Orlando Verri (1950)
  • Orchestra Osvaldo Pugliese – strumentale (1958)
  • Orchestra Armando Pontier – strumentale (1962)
  • Orchestra Hector Varela – strumentale (1966)

Note storiche: questo tango venne dedicato dal Maestro Julio De Caro al celebre medico argentino Enrique Finochietto, stimatissimo chirurgo della prima metà del XX secolo, “eccelso bisturi” ed inventore di strumenti chirurgici che poi furono adottati in tutto il mondo. Finochietto viaggiò più volte in Europa e grazie al suo prezioso servizio nel Hospital Argentino Auxiliar di Parigi, creato per assistere i feriti della I Guerra Mondiale (1918), venne insignito dell’importante titolo cavalleresco “Legion de Honor” dal governo Francese.
Finochietto fu amico di nomi illustri del tango. Pensate che accettò l’invito di Carlos Gardel di accompagnarlo nel viaggio in nave verso l’Europa e fu lo stesso chirurgo ad introdurlo nel mondo artistico parigino.
Ma perché Julio De Caro gli dedicò questo tango? Si racconta che in una sera del 1924 il dott. Finocchietto era a cena nel locale “Chantecler” dove suonava l’Orchestra di De Caro (in cui figuravano come bandoneonisti i grandi Pedro Maffia – già affermato – e Pedro Laurenz ancora quasi sconosciuto). Forse era proprio la sera dell’inaugurazione del locale, che aprì nel dicembre 1924 e che sarebbe entrato nella storia del tango.
Si racconta che durante quella serata, Julio scese dal palco e si avvicinò al tavolo di Finocchietto, scusandosi per l’interruzione e dicendo “a quel ragazzo che vede lì, triste, in lacrime, le hanno appena detto che sua moglie morirà stanotte per una grave infermità addominale”. Il ragazzo in questione, secondo altre fonti, era Tito Roccatagliata, l’amico musicista che gli cedette il suo violino per suonare nell’orchestra di Firpo. Il chirurgo rispose a Julio: “Non si affligga, amico mio”, poggiò le posate affianco al piatto, si scusò con i commensali e si alzò dal tavolo, aggiungendo: “Andiamo immediatamente a vedere la signora, nel caso migliore sarà più uno spavento che altro”.
La notte stessa Finochietto operò la donna applicando una nuova tecnica chirurgica da lui inventata e le salvò la vita, facendosi carico di tutte le spese.
La notte seguente, quando De Caro venne a sapere di questo incredibile, nobile gesto, tra la commozione e l’insonnia, compose il tango “Buen amigo”, dedicato al chirurgo Finochietto come ringraziamento per il suo insigne operato, per la dimostrazione d’amicizia e in onore al suo gran cuore.
Nel 1926 venne in visita a Buenos Aires il principe di Galles, Edward Windsor, che si entusiasmò per l’orchestra di Julio De Caro e per il suo tango “Buen amigo”, e quando tornò in Inghilterra portò con sé il disco e gli spartiti.

Il chirurgo Enrique Finochietto fu così importante per gli argentini che gli intitolarono una strada che attraversa i quartieri Barracas e Parque Patricios di Buenos Aires e dichiararono sito storico l’edificio in cui aveva abitato, in calle Suipacha 1322, dove è stata affissa una placca in suo onore.

Il tango “Buen amigo” ebbe tantissime reinterpretazioni da parte di molte grandi orchestre, ma quasi tutte sono in versione strumentale. Nelle uniche tre cantate, viene purtroppo interpretata solo l’ultima strofa della letra.  Di queste la versione di Julio De Caro con la voce di Orlando Verri del 1950 è, a mio avviso, la migliore, ed è discretamente ballabile.

 

Fonti:
“Asì nacieron los tangos”, Josè Garcia Jimenez, ed. Corregidor
“un bisturi que hizo escuela” di Alejandro Chilkiar
“Julio de Caro y el tango “Buen Amigo” di Isaac Otero
wikipedia.org
todotango.com

ascolta su youtube (vers. strumentale di A. Troilo)

Testo originale (letra) in spagnolo/lunfardo

En las buenas o en las malas
triunfante de pie o vencido,
la mano del buen amigo,
se tiende cordial y buena.
Consuelo en la dura pena,
aliento en amarga vida
si adoré a mi madre en vida,
también cultivé amistad.

Si alguna vez
me ves rodar
tu mano firme y fiel
me alzará
fraternal.
Tu corazón,
noble sin par,
está vibrando al son
del violín
dormilón.

En los riscos del camino
mil veces lloré vencido,
mil veces fui mal herido,
sangrando en la dura huella,
de pronto alumbró una estrella
tu mano me dio la vida
se cerraron mis heridas
al soplo de tu bondad.

(recitado)
Mil veces caído
sentí desmayar,
mil veces tu mano
me diste al pasar.

Hermano fiel
en mi orfandad
tu mano firme y noble
floreció en amistad.
El tiempo cruel
no ha de borrar
jamás tu fiel recuerdo,
buen amigo leal.

Testo tradotto in italiano

Nei momenti buoni e in quelli brutti
trionfante o sconfitto,
la mano del buon amico,
si tende cordiale e buona.
Consolazione nella dura sofferenza,
sollievo nell’amara vita
se adorai mia madre in vita,
ho anche coltivato amicizie.

Se a volte
mi vedi cadere
la tua mano ferma e fedele
mi solleverà
fraterna.
Il tuo cuore,
nobile senza eguali,
sta vibrando al suono
del violino
dormiglione.

Nei dirupi del cammino
mille volte piansi sconfitto,
mille volte fui ferito malamente,
sanguinando nella dura orma,
all’improvviso si è accesa una stella,
la tua mano mi diede la vita
guarirono le mie ferite
al soffio della tua bontà.

(recitato)
Mille volte caduto
mi sentii mancare,
mille volte la tua mano
mi desti passando.

Fratello fedele
nella mia orfanità
la tua mano ferma e nobile
fiorì nell’amicizia.
Il tempo crudele
non può cancellare
mai il tuo fedele ricordo,
buon amico leale.


articolo a cura di: Manuela D’Orazio

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