Margot: il Tango di debutto di Celedonio Flores

Genere: Tango
Anno: 1921
Musica: José Ricardo, Carlos Gardel
Testo: Esteban Celedonio Flores

Versioni/Orchestre:

  • Canta Carlos Gardel accompagnato dalla chitarra di José Ricardo (1921)
  • Orchestra Juan Maglio, canta Carlos Vivian (1931)
  • Orchestra Rodolfo Biagi, canta Carlos Saavedra (1947)
  • Canta Edmundo Rivero, accompagnato dall’orchestra dir. V.Buchino (1950)
  • Canta Alberto Castillo, accompagnato dall’orchestra dir. A. Condercuri (1951)

Note storiche: nel 1919 Celedonio Esteban Flores vince un concorso letterario promosso dal quotidiano “Ultima hora” con il poema intitolato “Por la pinta” che parla di una giovane donna che si prostituisce per salvarsi dalla povertà. Carlos Gardel ed il suo chitarrista Jose Razzano leggono con entusiasmo il poema sul giornale e vogliono conoscere l’autore. Così si incontrano con il poeta Flores ed il testo viene musicalizzato e rinominato, diventando il tango “Margot” che Gardel e Razzano incidono con la Odeon nel 1921. Gardel, inoltre, chiede a Celedonio di continuare questa collaborazione fornendogli altri poemi da convertire in tangos.
Con “Margot” Flores debutta nel mondo del Tango, raccontando una storia del suburbio ed inaugurando l’utilizzo, poi diventato molto comune, del termine “arrabal” nei testi di questo genere musicale. In questa “letra”, come in tante bellissime altre che seguirono, come “El bulin de la calle Ayacucho“, Flores fa largo uso del gergo lunfardo, che contraddistingue il suo stile pittoresco.

Suggeriamo di ascoltare, oltre alla versione originale di Gardel, anche quella più conosciuta e ballabile di Alberto Castillo del 1951:
Link youtube  https://youtu.be/rXdzWVpoU7c

Testo originale (letra) in spagnolo/lunfardo

Se te embroca desde lejos, pelandruna abacanada,
que has nacido en la miseria de un convento de arrabal…
Porque hay algo que te vende, yo no sé si es la mirada,
la manera de sentarte, de mirar, de estar parada
o ese cuerpo acostumbrado a las pilchas de percal.
Ese cuerpo que hoy te marca los compases tentadores
del canyengue de algún tango en los brazos de algún gil,
mientras triunfa tu silueta y tu traje de colores,
entre el humo de los puros y el champán de Armenonville.

Son macanas, no fue un guapo haragán ni prepotente
ni un cafisho de averías el que al vicio te largó…
Vos rodaste por tu culpa y no fue inocentemente…
¡berretines de bacana que tenías en la mente
desde el día que un magnate cajetilla te afiló!

Yo recuerdo, no tenías casi nada que ponerte,
hoy usas ajuar de seda con rositas rococó,
¡me reviente tu presencia… pagaría por no verte…
si hasta el nombre te han cambiado como has cambiado de suerte:
ya no sos mi Margarita, ahora te llaman Margot!

Ahora vas con los otarios a pasarla de bacana
a un lujoso reservado del Petit o del Julien,
y tu vieja, ¡pobre vieja! lava toda la semana
pa’ poder parar la olla, con pobreza franciscana,
en el triste conventillo alumbrado a kerosén.

Testo tradotto in italiano

Ti si riconosce da lontano, pelandrona arricchita,
che nascesti nella miseria di un convento di arrabal¹…
Perché c’è qualcosa che ti vende, io non so se lo sguardo,
la maniera di sederti, di osservare, di stare ferma,
o quel corpo abituato alle pieghe del percalle.
Quel corpo oggi ti marca i ritmi tentatori
del canyengue² di qualche tango nelle braccia di qualche idiota,
mentre trionfa la tua silouette e il tuo vestito di colori,
tra il fumo dei puri e lo champagne di Armenonville*.

Sono bugie, non è stato un guappo fannullone né prepotente
né un magnaccia malavitoso che al vizio ti ha portato…
ci sei entrata per colpa tua e non fu innocentemente…
smanie da donna di lusso che avevi nella mente
dal giorno che un magnate delinquente ti affiliò!

Io ricordo, non avevi quasi niente da metterti,
oggi usi un corredo di seta con rosette rococò,
mi disgusta la tua presenza… pagherei per non vederti…
se persino il nome ti hanno cambiato come è cambiata la sorte:
non sei più la mia Margarita, ora ti chiamano Margot!

Adesso vai con i fessi a passarla alla grande
ad un lussuoso privé del Petit o del Julien,
e tua madre, povera vecchia! Lava tutta la settimana
per poter sopravvivere, con povertà francescana,
nel triste conventillo¹ illuminato a cherosene

¹convento de arrabal (conventillo): case comuni dei sobborghi poveri
²canyengue: stile di ballo del tango del sobborgo, opposto all’eleganza del tango salon
*Armenonville era un famoso cabaret di Buenos Aires, in pieno stile parigino, situato sulla Avenida Alvear 2701. Era un locale di lusso dove era anche permesso agli uomini di accompagnarsi con amanti occasionali e prostitute d’alto bordo.

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